domenica 18 marzo 2012

La voglia: Tanghentopoli parte quinta

Alzi la mano colui il quale davanti a una così


quasi quasi non gli viene la voglia...

oppure a una così 



quasi quasi non gli viene la voglia... 

o ancora a una così




quasi quasi non gli viene la voglia... 


E dai! siamo franchi,siamo sinceri, si tratta di belle gnocche, dicendola con accento milanese. Tutte queste donne, in un modo o nell'altro, hanno avuto a che fare con Berlusconi. 
Dice un vecchio proverbio toscano: tira più un pelo di fica  che cento carri di buoi.
Seggezza popolare. Proprio vero, comunque. In questa vicenda dai toni grotteschi la cosa che lascia perplessi, almeno a uno come me, non è il fatto che il Satrapo Berlusca spenda e spanda per mignotte, escort, trans, travestiti o chissà che altro. Dei gusti sessuali del Premier (ma chi l’ha coniato un temine così orrendo?) non me ne potrebbe frega’ de meno. Quello che mi fa specie è che abbia telefonato per una ragazzetta alla questura di Genova per farla rilasciare. A Napoli direbbero: ha fatto proprio ‘na strunzata! E difatti, da quella sciocca telefonata è nato lo scandalo del momento, da me battezzato Tanghentopoli per contrapporlo a Tangentopoli. Lì era una questione di tangenti, qui di mutandine, ovvero di tanga. Lì costruivi e facevi carriera con le bustarelle, qui diventi assessore o consigliere con il mezzo busto. Però buttarla sul piano prettamente ed esclusivamente sessuale è sbagliato. Morale pubblica, pubblica decenza, sì va bene, ma tutto sommato, in questo marasma, chi se ne frega! Se un Governo o un intero Parlamento deve scivolare sugli umori residui di una fellatio siamo proprio agli sgoccioli, e il caso di dirlo. Un governo cade perché non sa governare. Da anni siamo mal governati, ognuno di noi da quando è nato, presumo. Io appartengo alla generazione nata negli anni sessanta. Non ho goduto di granché, sono passato dai democristiani direttamente in pasto ai forza-italioti passando per il decisionismo craxiano. Non passerò alla storia come qualcuno che ha goduto della migliore classe dirigente del tempo. La migliore classe dirigente di ogni tempo, però è una esperienza tutta italiana, alludo a quella dell’Antica Roma. Soprattutto nel periodo mariano prima che esplodesse il caso Silla. Ma anche Silla è stato un ottimo dirigente. Ora invece abbiamo i La Russa. I La Russa??? I Gasparri... I Gasparri??? I Bondi... I Bondi??? Chi è stato l’ultimo grande statista italiano? Vediamo… penso dobbiamo arrivare a Mussolini. Attenzione, non sono di destra. Ma bisogna riconoscere al fascismo una capacità aggregante unica fino a poco prima della entrata in guerra. Un evento irripetibile, mi pare.
Abbiamo fondato le Università, e questi (i politici) le hanno affondate; abbiamo costruito magnifici monumenti e questi li stanno facendo crollare; abbiamo costituito il Diritto Romano e questi lo stanno affossando. Stiamo, cioè, perdendo il senso del racconto e della storia. La nostra storia. Il nostro racconto.
Vediamo con oggettività alle cose: se questa messinscena da boudoir fosse accaduto a uno di sinistra, i filo berlusconiani avrebbero fatto peste e corna per farlo dimettere. Ma l’incidente di percorso è accaduto proprio a lui in persona. Dunque, il ragionamento cambia, e difendono a spada tratta l’indifendibile. Ovviamente, sarebbe accaduto forse la medesima cosa al contrario. Uno dice, va beh, è la logica della politica. Ma quale logica? Quando una cosa è sbagliata è sbagliata. Allora vuol dire che non porti avanti le tue idee, la tua coscienza, la tua Weltanschauung. Non sei coerente, non credi in quello che dici, quindi neanche in quello che fai. Porti avanti solo gli interessi di partito e quelli tuoi privati. Non hai la moralità robesperriana, cioè incorruttibile per cui se vedi l’errore te ne allontani e cerchi di emendarlo.


Ragazzi, l’Italia è il nostro paese, dobbiamo esserne orgogliosi. Queste vecchie mutande, mandiamoli in pensione. Aria nuova, aria fresca. Perché se penso alle solite facce…


Una rivoluzione armata proletaria?  


Quasi quasi te ne viene la voglia.

Un colpo di Stato alla Junio Valerio Borghese?


Quasi quasi te ne viene la voglia.

Una moderna presa della Bastiglia? 



Quasi quasi te ne viene la voglia.

Una nuova marcia su Roma? 


Quasi quasi te ne viene la voglia.



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